INDOOR AIR QUALITY

L’aria interna è ritenuta un importante fattore ambientale da più di un centinaio di anni, ovvero dall’inizio della rivoluzione sull’igiene, avvenuta intorno al 1850, per poi essere approfondita negli studi ambientali, per divenire tematica dominante intorno agli anni ’60.

La qualità dell’aria (Indoor Air Quality – IAQ) svolge un ruolo fondamentale per quanto riguarda la salute pubblica. Studi sulle esposizioni in ambienti indoor e sugli effetti sulla salute sono stati condotti principalmente in Nord Europa e in Nord America.

Oggi, dopo molti anni di ricerche e di studi il panorama normativo continua la sua evoluzione, partendo dall’esperienza del Nord Europa (in particolare la Danimarca).

MA COS’E’ UN AMBIENTE INDOOR?

Per ambienti indoor si intendono, gli ambienti confinati di vita e di lavoro non industriali (per quelli industriali vige una specifica normativa), ed in particolare, quelli adibiti a dimora, svago, lavoro e trasporto [Accordo del 27/09/2001 tra il Ministero della salute, le regioni e le province autonome].

Secondo questo criterio, l’ambiente indoor comprende:

-le abitazioni

-gli uffici pubblici e privati

-le strutture comunitarie (ospedali, scuole, caserme, alberghi, banche, etc.)

-locali destinati ad attività ricreative e/o sociali

-mezzi di trasporto pubblici e/o privati (auto, treno, aereo, nave, etc.).

Si tratta quindi di ambienti nei quali la popolazione trascorre gran parte del proprio tempo subendo, di conseguenza, un prolungato contatto con le potenziali sorgenti di inquinamento.

QUALITA’ DELL’ARIA INDOOR E SALUTE

La qualità dell’aria degli ambienti indoor (I.A.Q.) è una questione complessa, e si può annoverare tra i problemi emergenti che i paesi industrializzati si trovano ad affrontare nell’ambito delle tematiche di salute pubblica. Negli ultimi anni, la qualità dell’aria indoor è stata finalmente riconosciuta come obiettivo imprescindibile di una strategia integrata relativa all’inquinamento atmosferico nel suo complesso, basti pensare che nel 2000 l’Organizzazione Mondiale della Sanità, tramite il documento del “The Right to Healthy Indoor Air”, ha riconosciuto la salutare aria indoor come un diritto umano fondamentale.

Successivamente, nel 2003, la Commissione Europea ha adottato la Strategia Ambiente e Salute, che pone tra gli obiettivi prioritari la riduzione degli effetti negativi sulla salute dovuti ai fattori ambientali, tra cui i disturbi respiratori, l’asma e le allergie associate all’inquinamento dell’aria esterna e degli ambienti chiusi.

La considerazione che la popolazione, soprattutto nelle aree urbane, trascorre la maggior parte del tempo in ambienti chiusi (indoor) ha indotto la comunità scientifica internazionale ad occuparsi della contaminazione dell’aria negli ambienti di vita. Nel 1998, ad esempio, l’E.P.A. (Environmental Protection Agency-USA), attraverso l’I.E.M.B. (Indoor Environment Management Branch), ha confrontato il livello di concentrazione ed esposizione a numerosi inquinanti dell’aria registrato in ambiente indoor con il livello registrato in ambiente outdoor (esterno).

L’analisi dei dati ha confermato che, le concentrazioni indoor riscontrate sono generalmente da 1 a 5 volte maggiori a quelle outdoor e che l’esposizione a contaminanti indoor è da 10 a 50 volte superiore all’esposizione outdoor.

L’inquinamento indoor può causare effetti indesiderati che vanno dal disagio sensoriale a gravi conseguenze sullo stato di salute. Si menzionano, a tal proposito, le patologie correlate all’inquinamento indoor:

Sick Building Syndrome (SBS), ovvero sindrome dell’edificio malato,

Building Related Illness (BRI) ovvero Malattie correlate all’edificio.

Multiple Chemical Sensitivy Sindrome (MCS): Sindrome da Sensibilità Chimica Multipla

Inoltre con più bassa prevalenza tra gli occupanti dell’edificio si presentano anche ulteriori patologie quali:

– Sindromi Infettive, quali la “Sindrome del Legionario” (o Legionellosi), la “Febbre di Pontiac”

– Sindromi Allergiche, quali l’Alveolite Allergica Estrinseca, l’Asma Bronchiale, Dermatiti, Riniti, Orticaria da contatto.

– Sindromi Immunologiche, quali la Polmonite da Ipersensibilità, “Febbre dell’Umidificatore”.

– Vari Disagi avvertiti a livello sensoriale

Tali patologie sono per lo più correlate dal disconfort microclimatico e dall’esposizione agli agenti chimici, fisici e biologici eventualmente presenti e si manifestano in seguito alla permanenza in un dato ambiente indoor.

VERIFICARE LA QUALITÀ DELL’ARIA INDOOR

Oggi il livello di qualità della vita si sta avviando verso standard sempre più elevati; ciò implica una sempre maggiore attenzione alla definizione dei requisiti microclimatici atti a garantire adeguate condizioni di benessere negli spazi in cui l’uomo vive e lavora.
I fattori ambientali più importanti per garantire il benessere degli occupanti e il contenimento dei consumi energetici sono:

– il microclima interno o stanze inquinanti disperse nell’aria e depositate sulle superfici;

– la qualità e l’intensità luminosa e acustica.

Attraverso i parametri fisico-ambientali, quali la temperatura, l’umidità relativa, l’acustica, la qualità dell’aria, l’illuminazione e la ventilazione, viene determinata la sensazione di comfort, come complessa risposta di un insieme di fattori ambientali, dell’ambiente fisico e dei servizi ma anche delle condizioni fisiologiche individuali, come la salute e le relazioni sociali.
Nella tabella sottostante vengono evidenziati i maggiori disagi che gli occupanti lamentano negli ambienti indoor: